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Gli insetti impollinatori svolgono l’importantissima funzione del Servizio ecosistemico dell’impollinazione: nella sola Unione europea circa l’84% delle specie coltivate e il 78% della flora selvatica dipendono, almeno in parte, dall’impollinazione animale. Tuttavia, negli ultimi decenni, gli impollinatori di insetti selvatici come api, farfalle, sirfidi e falene sono diminuiti drasticamente in abbondanza e diversità a livello globale, come in Europa (Sánchez-Bayo e Wyckhuys 2019, Wagner 2019). Oltre il 40% delle specie di insetti è minacciata di estinzione (Corte dei Conti Europea, 2020).
Nel 2018 la Commissione Europea ha lanciato un’iniziativa specifica (COM(2018) 395 final) per affrontare questa emergenza ambientale, nota come Iniziativa dell’UE a favore degli impollinatori.
Tale iniziativa rappresenta un punto di riferimento importante per tutti gli Stati membri, incoraggiando azioni concrete per proteggere gli impollinatori selvatici, migliorare la qualità degli habitat, ridurre l’impatto dei pesticidi e potenziare il monitoraggio delle specie. In questo contesto si inseriscono le Direttive del Ministro dell’Ambiente agli Enti Parco nazionali e alle Aree Marine protette per l'indirizzo delle attività dirette alla conservazione della biodiversità (nelle successive versioni 2019, 2021, 2022-2024, 2024-2025) implementate con il supporto tecnico-scientifico di ISPRA, che ha sviluppato, in collaborazione con l’Università di Torino, un protocollo nazionale per il monitoraggio degli insetti impollinatori (Allegato alla Direttiva 2024-2025), in linea con gli obiettivi europei. Il protocollo fornisce indicazioni chiare e metodi standardizzati per raccogliere dati scientifici affidabili sulla presenza e l’abbondanza degli Apoidei, in particolare delle api selvatiche, dei Lepidotteri, diurni e notturni, e dei Sirfidi, nei diversi ambienti naturali e agricoli del nostro Paese.