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Nel nostro pianeta ci sono circa 46.000 specie a rischio di estinzione. Tale numero sale a circa 2.000.000 se consideriamo la stima delle specie che ancora debbono essere identificate, alcune delle quali quindi rischiano di non essere mai conosciute. Partendo da questi dati la Commissione per la protezione delle specie dell’Unione mondiale per la conservazione della natura IUCN riunita a fine ottobre nel meeting internazionale di Abu Dhabi ha lanciato una chiamata mondiale all’azione per invertire questa tendenza.
Più di 10000 esperti e scienziati provenienti da diverse parti del mondo, tra i quali Piero Genovesi di ISPRA, hanno messo in comune ricerche e dati che dimostrano che le attività messe in atto per conservare la natura sono efficaci. Nonostante dal 2019 i programmi per la conservazione delle specie promossi dagli esperti IUCN siano raddoppiati, il tasso di estinzione continua ad aumentare in maniera preoccupante. Ad Abu Dhabi si è lanciato un appello di speranza: la sopravvivenza della diversità di specie sulla terra è un obiettivo ancora alla portata della nostra azione. Bisognerà agire rapidamente e in maniera coordinata mettendo a sistema le politiche governative e delle agenzie internazionali, il mondo dell’economia e della finanza, la società civile, le rappresentanze politiche ma anche aggiornare i programmi di insegnamento per le scuole per arrivare alle giovani generazioni, coinvolgere i singoli cittadini, le comunità locali, i gruppi religiosi con un’attenzione particolare alle comunità indigene, custodi delle aree a più alto valore ecologico del nostro pianeta.