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Le foreste di larice appartengono all’habitat di interesse comunitario denominato “9420 Foreste alpine di Larix decidua e/o Pinus cembra”, la cui distribuzione è esclusiva della regione biogeografica alpina. Sono generalmente dominate dalla specie Larix decidua e talvolta associate all’Abete rosso (Picea abies) o al Pino cembro (Pinus cembra) che, nella formazione, può essere dominante.
Si tratta di formazioni forestali il cui sottobosco può presentare una dominanza di arbusti nelle aree in cui il pascolo è assente o marginale, oppure può essere essenzialmente erbaceo quando è presente attività di pascolo. I larici sono le uniche conifere europee a perdere le foglie (gli aghi), il loro caratteristico foliage durante l’autunno conferisce la particolare caratteristica del viraggio dei colori ad interi versanti montani, che passano dal verde al giallo intenso.
Secondo i dati del IV Rapporto della Direttiva habitat relativi al nostro Paese l’habitat 9420 Foreste alpine di Larix decidua e/o Pinus cembra si trova in uno stato di conservazione inadeguato (U1) e, tra le principali criticità per la sua conservazione, si riscontrano la gestione forestale inappropriata, l’esposizione agli eventi estremi come valanghe, frane e smottamenti, che possono distruggere completamente le foreste di larice, l’innalzamento delle temperature che possono favorire attacchi di patogeni. I cambiamenti climatici, infatti, favoriscono cambiamenti nelle condizioni biotiche che possono determinare l'invasione di specie tipiche di altri habitat, come l’epilobio (Chamaenerion angustifolium),, minacciando l’integrità della struttura della comunità vegetale e rendendo l’habitat meno resiliente.