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Proseguono le attività del PNRR per la digitalizzazione dei Parchi Nazionali e le Aree Marine Protette per monitorare le pressioni agenti sugli habitat tramite l’utilizzo di sensoristica avanzata. Dal 4 al 6 dicembre, si effettueranno i primi monitoraggi con Terrestrial Laser Scanner e droni nei siti individuati all’interno del Parco Nazionale dell’Alta Murgia.
È prevista la partecipazione del MASE con il supporto tecnico-scientifico di ISPRA e la collaborazione del personale dell’Ente Parco.
Le attività si inseriscono nell’ambito dell’intervento finalizzato al potenziamento delle strumentazioni tecnologiche da mettere a disposizione delle aree protette. L’ausilio di sensoristica avanzata verrà integrata ai rilievi di vegetazione a terra, consentendo la caratterizzazione ecologica su più livelli spaziali e permettendo di disporre di informazioni standardizzate nel tempo, in particolare sugli habitat che mostrano le maggiori criticità. I risultati del monitoraggio saranno disponibili in formato aperto e accessibili attraverso l’infrastruttura tecnica del Network Nazionale della Biodiversità, gestita da ISPRA su incarico del MASE.
Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia riveste un ruolo di notevole importanza ecologica e storica, soprattutto per la presenza di habitat di prateria che conservano tracce dell'antico paesaggio steppico del Pleistocene una volta molto più esteso su tutta la penisola. Le Old-growth grasslands e le specie relitte che in esse si conservano, come quelle del genere Stipa (noto anche come lino delle fate), raccontano la storia antica del nostro territorio. La ricerca delle tracce delle steppe a diverse scale spaziali, similmente a quella delle tracce degli animali, sarà fondamentale per comprendere meglio le modifiche che il paesaggio vegetale ha subito nel tempo. In questa direzione, il contributo della strumentazione innovativa messa a disposizione dal progetto DigitAP è di primaria importanza.
Aspetto estivo delle praterie dell'Alta Murgia